Lasciamoci trasportare, per un attimo, dalla nostra immaginazione quando pensiamo a cosa rappresenti per noi la Tuscia. Sicuramente, è un luogo che possiamo facilmente riassociare a un periodo storico legato al medioevo, ricco di storia, ma anche un’area assai famosa per la sua tradizione olearia, d’origine etrusca, e per le terme tanto care agli Antichi Romani.
Eppure, per i turisti stranieri provenienti dal nord, come olandesi, tedeschi e austriaci, la provincia viterbese è sinonimo di meravigliosi bacini d’acqua dolce immersi nella tranquillità della natura.
Caliamoci, dunque, nella parte, e andiamo anche noi alla (ri)scoperta dei laghi che rendono la Tuscia una terra rigogliosa naturalisticamente e turisticamente parlando.
Il più grande lago d’origine vulcano d’Italia
Quello di Bolsena è ovviamente lo specchio d’acqua più noto del Viterbese. Ad accoglierci, non appena giunti alle sponde, è la vista delle due piccole isole che lo caratterizzano. Parliamo della Bisentina e della Martana, luoghi la quale storia affonda le sue radici fino agli Etruschi, e che nascondono antiche storie come quella di Amalasunta, figlia del re degli Ostrogoti Teodorico, che proprio sull’isola Martana trovò la sua morte dopo aver ereditato dal padre il regno.
A far da cornice alle due isole, visitabili e in attesa di essere esplorate, troviamo poi un gran numero di antichi borghi. Il nostro viaggio ideale potrebbe partire dal più noto, quello di Montefiascone, celebre per la sua Rocca dei Papi che dall’alto domina con i suoi grandi giardini il panorama mozzafiato sul lago. Proprio qui potremo lasciarci affascinare dalle tante cantine che rendono il paese famoso per la produzione del vino bianco “Est! Est!! Est!!!” e del’olio extravergine d’oliva. Sapori che potremmo degustare presso il grande oliveto dell’Oleificio Presciuttini, dove viene prodotto il pluripremiato olio “…DiNotte”, o tra i campi dell’Azienda Agricola Il Molino, dove potremo anche soggiornare in due bellissime dimore rurali ristrutturate recentemente.
Poco distante, proseguiamo la nostra visita nel Viterbese raggiungendo il borgo di Bolsena. L’antico dominio della famiglia Monaldeschi è ancora oggi dominato dalla Rocca, che si affaccia sulle case che raggiungono le sponde del lago. Qui, tra botteghe di antichi mestieri ed eterna vivacità, potremo soggiornare e scoprire la storia del luogo presso il VesConte, dimora storica situata in pieno centro storico, un relais/museo che può vantare una lunga schiera di ospiti illustri, tra cui Fellini e ben due papi. Prima di ripartire, potremo ancora una volta degustare i prodotti tipici del luogo visitando un’altra meravigliosa azienda agricola: il Frantoio Antica Tuscia, il quale oliveto è situato nelle colline che circondano il paese e dalle queli è possibile ammirare l’interezza del lago.
Continuano il nostro viaggio “coast-to-coast” del lago, giungeremo poi a Gradoli, altro luogo del cuore della Tuscia, noto soprattutto per ospitare una delle tradizioni più antiche della provincia: quella del Pranzo del Purgatorio, vecchia di 500 anni. Questa “festa”, che ricade nel giorno del Mercoledì delle Ceneri, ci permetterà di assaporare alcuni dei prodotti tipici locali più famosi, come i Fagioli del Purgatorio e il luccio di lago in umido.
Nei pressi, potremo fare una visita anche al borgo di Onano, noto anch’esso per una lunghissima tradizione culinaria: quella delle “lenticchie sacre”, legume che potremo assaggiare in tutti i ristoranti del luogo; vicino, anche San Lorenzo Nuovo, borgo noto per essere soprannominato “la piccola Copenaghen del lago di Bolsena” per la sua particolare cura e ordinata bellezza.
Andando a chiudere il nostro cerchio attorno al bacino d’acqua, arriveremo a conoscere la bella Capodimonte. Il paese, che si affaccia sul lago e dalla quale è possibile osservare le belle isole che lo arricchiscono, è noto non solo per la bellezza del suo borgo storico e la lunga passeggiata del lungolago, ma anche per alcune leggende. Tra tutte, quella della vera storia del racconto “La Bella e la Bestia”, che vede per protagonista Pedro Gonzales, antico nobile del luogo affetto da ipertricosi, malattia rara che comportava una crescita abnorme di peluria su tutto il corpo… volto compreso.
Il Lago di Mezzano, relax tra natura e storia
Non tutti sono a conoscenza del fatto che nei pressi del Lago di Bolsena è presente un altro specchio d’acqua, molto più piccolo ma di certo non carente di bellezze da ammirare. Parliamo del lago di Mezzano, immerso nella natura e dove, recentemente, sono stati rivenuti resti di palafitte risalenti all’Età del Bronzo.
Visitando il luogo, magari con una gita a cavallo, avremo l’occasione di riposarci e rilassarci presso le molte strutture ricettive presenti. Tra tutte, l’AgriSpa Fra’ Viaco, con i suoi trattamenti dedicati al benessere, le stanze accoglienti e la cucina a base di prodotti a km0, rappresenta una tappa davvero imperdibile. A poca distanza potremo, inoltre, andare alla scoperta di due altri magnifici borghi. Il primo è quello di Valentano, una terrazza dalla quale potremo ancora una volta ammirare il lago di Bolsena e scoprirne di più sulla storia della zona grazie a dei magnifici musei comunali. Il secondo è quello di Ischia di Castro, luogo dedito all’agricoltura, dove non mancheremo di avere numerose occasioni per sperimentare ancora una volta sapori e prodotti tipici locali.
Trekking e sport sul Lago di Vico
Avvicinandoci alla provincia di Roma, potremo successivamente scoprire un altro lago, stavolta situato tra monti e foreste. Stiamo parlando del Lago di Vico, il secondo per estensione nella provincia di Viterbo, caratterizzato per essere il più alto dei grandi laghi italiani con i suoi 507 m s.l.m.. Il luogo, particolarmente verdeggiante, è noto per essere una meta molto gettonata da escursionisti e sportivi. Ad attenderli, anche un punto dove lanciarsi con un parapendio, la “Faggeta depressa”, tutta da esplorare e i monti Fogliano e Venere, zone di protezione speciale per la loro grande biodiversità e ricchezza naturalistica.
Anche qui, un’immancabile leggenda caratterizza il luogo. Il lago, infatti, sarebbe stato originato dall’eroe greco-romano Ercole che, per dimostrare la forza agli abitanti locali, avrebbe scagliato la sua clava al suolo, generando il cratere e facendo zampillare l’acqua che poi lo ricoprì.
Nei pressi, potremo decidere di conoscere meglio le tradizioni e le altre leggende popolari sperimentando l’ospitalità di tre magnifici borghi. La prima tappa è quella di Ronciglione, paese assai noto per il suo famoso carnevale, tra i più belli della Tuscia. La seconda è poi quella di Caprarola, borgo dove potremo ammirare il magnifico Palazzo Farnese con i suoi giardini annessi, realizzato dal Vignola su una pianta ottagonale che lo rende unico. L’ultima, infine, è quella rappresentata da Capranica, che ci permetterà di tornare sulla Via Cassia e la Via Francigena, che lo attraversa.
Prima di andarcene, una visita all’azienda agricola La Gentile ci permetterà di rifocillarci nella sua prestigiosa cucina, ricca di gustosi piatti locali e prodotti provenienti dal terreno circostante.
Il Lago di Monterosi e l’incoronazione di Federico Barbarossa
Prima di lasciare la Tuscia, in direzione Roma, il nostro viaggio non potrà di certo escludere il Lago di Monterosi. Questo piccolo ma affascinante bacino d’acqua dolce è divenuto noto per aver ospitato nei suoi pressi uno degli incontri storici più famosi. Si tratta di quello tra papa Adriano IV e l’imperatore Federico Barbarossa, poco prima che quest’ultimo fosse incoronato Sacro Romano Imperatore.
Nonostante le sue piccole dimensioni, il lago è oggi particolarmente importante per il suo profilo naturalistico, poiché rappresenta una tappa di molti uccelli migratori. Anche stavolta parliamo di uno specchio d’acqua d’origine vulcanica, ma di appena 600 metri di diametro e di una profondità media di circa 7 metri.
Sarà da qui che potremo visitare l’ultimo borgo della Tuscia: quello di Monterosi, situato in un punto strategico sulla Via Francigena, il quale passato è costellato dal passaggio di numerose popolazioni, tra cui Etruschi, Romani e Longobardi. Nel suo centro storico non potremo lasciarci scappare la chiesa barocca di Santa Croce, risalente al 1500 e caratterizzata da un particolarissimo campanile a vela e il Palazzo del Cardinale, edificato da Alessandro Farnese Il Giovane, grande mecenate.