Attraversando la Tuscia, tra miti e leggende

Natura rigogliosa, sorgenti termali, acque incontaminate, borghi storici da fotografare in ogni angolo, necropoli e siti archeologici a non finire. La Tuscia, già di per sé, è una terra tutta da scoprire, ideale per passare giorni e giorni di rilassanti vacanze senza mai annoiarsi.

Eppure, questo grande territorio è anche noto per aver dato i natali ad alcune delle leggende più affascinanti di tutta Italia, alcune di queste conosciute addirittura in tutto il mondo. Andare alla loro scoperta è sicuramente una scusa interessante per arricchire il nostro viaggio attraverso la Tuscia, aggiungendo una fantastica motivazione per approfondire la nostra conoscenza dei luoghi e dei borghi che la costellano.

Un popolo che viene dal mare

Cominciamo, allora, il nostro viaggio partendo dalle radici di questa terra.  I primi a popolarla, come ci raccontano le molteplici necropoli disseminate sul territorio, come quella della Madonna dell’Olivo nei dintorni della bella Tuscania, sono stati gli Etruschi. Questa ricca e affascinante popolazione, ancora oggi è avvolta nel mistero e la prima leggenda che possiamo scoprire sul loro conto è quella che li legherebbe all’antica e leggendaria città di Troia. Gli abitanti della Tuscia, infatti, anche secondo alcuni recenti studi sul DNA da parte dell’Università di Torino, avrebbero effettivamente molti punti in comune con i mitici concittadini di Ettore, Paride, Elena e, ovviamente, il profugo Enea. Ad avvalorare questa tesi, anche le molte prove che vedono gli Etruschi come popolo non autoctono, ma proveniente dal mare e per questo chiamati anche “Tirreni”.

Un’altra origine, questa volta ancora più fantasiosa, ma non meno interessante, è quella che lega la Tuscia al potente dio Ercole. Come testimoniano la presenza del leone, simbolo di Viterbo e varie raffigurazioni della stessa divinità greco/romana all’interno di dimore storiche come Palazzo dei Priori, nel capoluogo, Ercole era sicuramente un eroe molto amato. Gli stessi Etruschi erano soliti venerarlo, con il nome di Hercle, così come testimoniano i ritrovamenti presso il Colle del Duomo a Viterbo. Ancora, il dio avrebbe creato lo stesso Lago di Vico scagliando la sua clava con l’intento di salvare gli abitanti locali da un drago. L’arma, conficcatasi nel terreno fu poi estratta, facendo zampillare acqua fino a generare il magnifico lago che oggi è all’interno di una riserva naturale. Una scusa, anche questa, perfetta per visitare i luoghi limitrofi, come la città di Ronciglione, famosa per il suo carnevale storico e Capranica, sorta sulla Via Francigena e ricca di storia. Due luoghi del cuore della Tuscia, noti anche per ospitare il passaggio annuale della Mille Miglia, rassegna di auto storiche famosa in tutta Italia.

Bolsena, cuore magico dell’Etruria

Parlando di laghi, anche quello di Bolsena ha le sue leggende che si fondono con la storia del luogo. Luoghi come il borgo di Capodimonte, che possiamo oggi visitare per ammirare il suo bellissimo e verde lungolago o per scoprire la storia locale, come quella legata al mito de La Bella e la Bestia. Il grande classico Disney, infatti, avrebbe origine proprio qui, dove intorno al 1500 un nobile del luogo, tale Pedro Gonzalez divenne “famoso” per essere affetto da ipertricosi, malattia che ricopriva ogni centimetro del suo corpo con una fitta peluria. Secondo le storie, l’uomo venne addirittura fatto schiavo e reso dono di nozze per Caterina De Medici, sposa di Enrico II re di Francia, che poi lo liberò e decise di farlo sposare per poter dare seguito alla sua particolare discendenza. In seguito, Pedro Gonzalez fu finalmente liberato e addirittura reso nobiluomo nella Capodimonte dell’epoca.

Il nostro viaggio potrebbe poi proseguire raggiungendo il bel borgo di Valentano, vera e propria terrazza sul lago di Bolsena, tra edifici storici, musei archeologici e placide colline ricche di oliveti. Da qui potremo osservare dall’alto le isole Martana e Bisentina. Queste sono al centro della nostra prossima leggenda poiché sarebbero gli ultimi due accessi al regno fantastico di Agartha, oggi noto grazie a numerosi racconti, film e anime giapponesi che lo rendono celebre. Le isole, in particolare la Bisentina, furono addirittura al centro delle improbabili ricerche dell’entourage di Adolf Hitler nel corso della Seconda guerra mondiale, convinto sostenitore che al suo interno avrebbe trovato la porta d’accesso all’immaginario mondo posizionato al centro della Terra.

Proseguendo la nostra visita, potremmo poi visitare la bella Gradoli, situata proprio sulle sponde del lago e nota per ospitare il Pranzo del Purgatorio, evento che si svolge ogni anno nel Mercoledì delle Ceneri e che permette ai partecipanti di gustare le prelibatezze locali come il coregone e i Fagioli del Purgatorio. L’intera area che ci circonda avrebbe un tempo fatto parte del leggendario territorio chiamato Velzna, benedetto dalle divinità etrusche. Secondo l’antico popolo della Tuscia, lo stesso lago che oggi osserviamo circondato da natura e piccoli paesini famosi per il loro folclore era il fulcro magico dell’intera Etruria, terra degli Etruschi che comprendeva l’Alto Lazio, parte dell’Umbria e della Toscana.

Sacro e divino si incontrano nella Tuscia

La Tuscia è notoriamente anche un luogo molto vicino al sacro, grazie anche alla Via Francigena che permette di attraversare l’intero territorio fino a Roma, non mancando di visitare numerosi borghi ricchi di chiese e altri luoghi dedicati al divino.

Tra questi, uno dei più noti è sicuramente rappresentato dalla città di Acquapendente. Proprio qui, una leggenda ci permette di scoprire la nascita della “Concattedrale” che la caratterizza. Stando al mito, la regina Matilda, madre del Sacro Romano Imperatore Ottone I, si mise in viaggio verso Roma con una carovana di muli carichi d’oro per sovvenzionare la costruzione nella Città Santa di un luogo di preghiera dedicato al Santo Sepolcro di Gerusalemme. Giunta ad Acquapendente, tuttavia, i muli si fermarono e non vollero più proseguire il loro viaggio. La regina, che ebbe quella notte anche una visione divina, interpretò il segno come la volontà del Signore e decise, allora, di utilizzare il denaro per realizzare ad Acquapendente la Chiesa del Santo Sepolcro, ospitate anche delle pietre che sarebbe bagnate dal sangue di Cristo.

Anche grazie a questa parziale riproduzione del luogo di sepoltura di Gesù, ancora oggi la città è famosa come “La Gerusalemme d’Europa”, attraendo a sé turisti da ogni Paese.

Ancora oggi, le leggende continuano

Un’ultima “leggenda”, stavolta più tangibile e contemporanea delle altre, è infine quella di Civita di Bagnoregio. Il minuscolo borgo, arroccato su un improbabile sperone di roccia, è oggi tra le mete più visitate dell’intera Italia. Si tratta di una tappa assolutamente da non perdere quando si visita la zona, e ammirarlo da una posizione ideale, come quella offerta dal borgo di Lubriano, ci permette di comprendere al meglio l’affascinante luogo candidato a divenire patrimonio Unesco. Da lontano, infatti, in particolare nelle mattinate ricche di foschia, la cosiddetta “Città che muore” si trasforma in un’isola galleggiante nel cielo. Questo panorama, così affascinante e circondato dalla meravigliosa Valle dei Calanchi, sembra che sia stata l’ispirazione per alcuni dei film d’animazione del grande artista giapponese Hayao Miyazaki. La sua opera “Il castello nel cielo”, in particolare, pare sia stato un vero e proprio omaggio a Civita di Bagnoregio e all’area circostante.

Questi non sono altro che alcuni esempi delle tante leggende che potremmo scoprire visitando ognuno dei magnifici borghi della Tuscia. Un viaggio alla ricerca di tradizioni e cultura popolare, in un luogo che a tratti sembra essersi fermato nel tempo e che è noto, a tutti, per la sua grande ospitalità, verificabile in ognuna delle tantissime strutture ricettive e di ristorazione, dove potremo, ovviamente, scoprire gli antichi sapori che contraddistinguono la cucina tipica viterbese.

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