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Canino, il paese dell’olio, immerso nella Maremma Viterbese
Canino è un piccolo paese della Tuscia situato a pochi chilometri dal mare e al confine con la Toscana. Molto probabilmente, l’origine del nome deriva dalla gens Canina, una stirpe nobiliare di epoca etrusca.

Canino, “il paese dell’olio” immerso nella Maremma Viterbese

I paesaggi che circondano la cittadina, si caratterizzano per la presenza di colline e rilievi ricchi di coltivazioni di viti e ulivi. Il territorio infatti è assolutamente celebre per la produzione di oli e di vini di grandi notorietà e qualità.
Il paesino dell’Alto Lazio è certamente noto per la ricchezza di eleganti architetture, mirabili opere d’arte, di palazzi e monumenti testimoni della storia passata. Al centro del paese tra gli edifici più interessanti vi è il Palazzo Comunale costruito nel 1696, il Palazzo Miccinelli della seconda metà del XV secolo, il Palazzo Bonaparte attribuito alla mano dell’architetto Valadier, il Teatro edificato nella seconda metà del XIX secolo e il Museo Nazionale Archeologico di Canino che custodisce al suo interno oggetti ed utensili antichi rinvenuti nei pressi della cittadina laziale. In piazza de Andreis, merita un occhio di riguardo la bellissima Fontana del Vignol
Le principali chiese da visitare sono: la Chiesa di Santa Croce, la Collegiata dei santi Apostoli Giovanni e Andrea, che al suo interno custodisce la “Cappella Bonaparte”, il Convento di San Francesco, la Chiesa di Santa Maria della Neve, la Chiesa della Madonna del Suffragio, la Chiesa della Madonna delle Mosse e fuori dall’abitato i ruderi dell’antica Chiesa della Madonna del Tufo.
Appena fuori dell’abitato si erge il Castellardo, una fortificazione risalente al XI-XII secolo. Della sua originaria struttura rimangono pochi ruderi, ma la sua storia è assolutamente interessante. Il castello fu oggetto di contese tra Viterbo e Tuscania, rientrando tra i possedimenti della Chiesa fino al 1337. Nel 1354 passò tra i possedimenti di Montefiascone per poi diventare di proprietà degli Orsini di Bracciano, finché i Caninesi del 1459 lo distrussero.
Immersa nel verde e nella natura si può scoprire l’Oasi di Vulci, un’area protetta voluta dal WWF, che si estende lungo il corso del fiume Fiora. Non lontano da qui si incontra il laghetto del Pellicone, uno specchio d’acqua con annessa una piccola cascata, completamente circondato da pareti di roccia vulcanica e da vegetazione incontaminata. Si tratta di una vera e propria oasi di pace per chi si avventura attraverso i percorsi del Parco Archeologico di Vulci, alla scoperta degli scavi dell’antica città e delle bellissime tombe presenti sul territorio.
Oggi Canino, con i suoi 700 ettari di oliveti, è conosciuta come Città dell’olio, per la sua produzione di olio extravergine di oliva, un olio di qualità assoluta certificata dal marchio DOP. La storia dell’olio del borgo ha origini antichissime, comprovate dalla presenza nella zona di olivi millenari. Il ritrovamento di numerosi reperti archeologici di epoca etrusca, quali vasi e affreschi che riproducono scene di raccolta delle olive, fanno ritenere che la coltivazione dell’olivo sia stata introdotta dalla popolazione etrusca. La manifestazione più importante del paese è la Sagra dell’olivo che si svolge nelle giornate a cavallo dell’8 dicembre, quando la stagione produttiva e della raccolta delle olive raggiunge il suo culmine.

L'asparago di canino

Ma Canino dà anche il nome ad un particolare tipo di asparago, noto agli abitanti della zona come Mangiatutto, perché nella preparazione dei piatti non viene buttato nulla. L’asparago di Canino è particolarmente precoce e viene raccolto già a gennaio. Inoltre è protagonista di diversi eventi enogastronomici locali: la festa dell’asparago che si tiene in genere la prima settimana di Aprile. La festa patronale si tiene nel mese di settembre ed è dedicata a San Clemente.